Buongiorno a tutti!
Oggi sono qua con la recensione di Wonder, un meraviglioso libro scritto da R.J.Palacio.
Autrice: R.J. Palacio
Prima pubblicazione: maggio 2013
Titolo: Wonder
Casa editrice: Giunti
Prezzo: 9.90 €
Pagine: 284
TRAMA:
August è un ragazzo con una seria deformità facciale e sin
da quando ne ha memoria questo è stato il motivo per cui le persone lo
conoscevano.
La sicurezza della sua campana di vetro viene però
minacciata quando la madre, che ha sempre vestito i panni della sua insegnante,
decide di offrirgli l’opportunità di frequentare le scuole medie.
Tra progetti di scuola, gelosie e scherzi August stringe
un’amicizia per lui inaspettata con Jack Will e Summer.
Durante quest' anno però non sarà soltato August ad imparare
qualcosa in più, ma saranno le persone intorno a lui a scegliere di essere
gentili e a spogliarsi dei pregiudizi. Perché l’essenziale è invisibile agli
occhi e questa lezione soltanto chi sceglie di aprire il proprio cuore la può
imparare.
RECENSIONE:
''Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile''
Wonder è un libro che ha il potenziale di cambiare la vita
di qualcuno di noi.
Wonder è un libro sincero. E la scrittrice non poteva
scegliere dei protagonisti migliori per dire delle cose sincere: dei bambini.
Durante la lettura si vede chiaramente la differenza tra la
prospettiva dei bambini e degli adulti.
I bambini, anche se talvolta condizionati dai genitori, sono sempre più disposti ad accettare una nuova realtà. In questo caso la realtà che esistano bambini affetti dalla stessa sindrome di Auggie.
Gli adulti dal canto loro ricoprono una posizione ben precisa, o sono nettamente preveduti, o sono disposti a spogliarsi dei pregiudizi. Con un sorriso un po’ malinconico questo mi fa pensare a quanto il passaggio da bambino ad adulto costringa ognuno di noi ad abbandonare quella tipica innocenza che rende meravigliosi i più piccoli. Per assurdo si potrebbe dire che proprio grazie a questa innocenza che impedisce di essere maliziosi –e maligni-, i bambini sono ‘’maturi’’.
I bambini, anche se talvolta condizionati dai genitori, sono sempre più disposti ad accettare una nuova realtà. In questo caso la realtà che esistano bambini affetti dalla stessa sindrome di Auggie.
Gli adulti dal canto loro ricoprono una posizione ben precisa, o sono nettamente preveduti, o sono disposti a spogliarsi dei pregiudizi. Con un sorriso un po’ malinconico questo mi fa pensare a quanto il passaggio da bambino ad adulto costringa ognuno di noi ad abbandonare quella tipica innocenza che rende meravigliosi i più piccoli. Per assurdo si potrebbe dire che proprio grazie a questa innocenza che impedisce di essere maliziosi –e maligni-, i bambini sono ‘’maturi’’.
''Le tue azioni sono i tuoi monumenti''
Inoltre questo libro, essendo narrato da più punti di vista,
riesce a trasmettere un messaggio veramente importante: siamo noi a scegliere
se una cosa è negativa e, in tal caso, quanto peso dargli.
La deformità di cui è affetto Auggie è sicuramente una cosa
negativa, ma non lo è solo per lui. Lo è anche per la sorella che si vede
costantemente messa in secondo piano, lo è per gli amici che vengono additati
come ‘’quelli che stanno con il mostro’’. Vedendo la strage di ‘’vittime’’ che
questa situazione creava, mi sono chiesta:
‘’Ma se questa situazione causa sofferenza a tutti, perché
le permettono di fargli del male?’’
In genere le situazioni negative sono create da qualcuno che
ne trae vantaggio. In questo caso tutti sono vittime. Perché allora si lasciano
ferire?
Ed eccola, la risposta.
La conclusione del libro è un trionfo. Un trionfo nel quale sono loro, Auggie, Via, Jack e Summer a scegliere di non essere feriti. A scegliere di essere gentili.
La conclusione del libro è un trionfo. Un trionfo nel quale sono loro, Auggie, Via, Jack e Summer a scegliere di non essere feriti. A scegliere di essere gentili.
''Nessun uomo è un'isola, intero in se stesso''
La complessità di questo libro viene accentuata anche dai
personaggi, caratterizzati nei minimi dettagli e sicuramente
l’aspetto più curato dell’intera opera. Non solo ogni capitolo si adatta al
modo di parlare del suo narratore, ma ogni personaggio segue anche un
proprio sviluppo che, come è normale, è di grande rilevanza durante il periodo
delle scuole medie.
Auggie passa dall’essere un piccolo un po’ frignone che vive
nel suo mondo ovattato a un ragazzino che vuole prendere in mano la sua vita.
Alla fine August vuole essere August. Deforme, simpatico, autoironico e un po’
fifone. Auggie accetta la verità delle cose per quella che è e non le permette
più di demolirlo come sarebbe potuto succedere prima.
Tra tutti i personaggi ho preferito Jack Will. Mi ha colpita
molto la situazione che attraversa la sua famiglia e come le cose possano
prendere tutt’un altro significato da prospettive diverse. Sicuramente un punto
in più a R.J. Palacio che ha trattato il tema della diversità in tutte le sue
sfumature.
''Ciò che è bello è buono, ciò che è buono presto sarà bello''
Parlando di prospettive mi piacerebbe anche sottolineare
come la famiglia di August, sebbene sia costretta a sopportare un grande peso, sia una famiglia calorosa, unita. Gli altri personaggi della storia invece , che
tutti noi avremmo inzialmente ritenuto ‘’più fortunati’’ rispetto ad Auggie,
guardano con nostalgia e una punta di invidia la sua famiglia. Questo fa riflettere.
Anche se questo libro merita tutti i miei elogi, devo però
anche ammettere che non ho apprezzato per niente l’episodio molto triste che
avviene verso la fine del libro. Chi lo avrà letto sicuramente capirà a quale
parte mi riferisco. Ecco, secondo me l’autrice avrebbe potuto nettamente farne
a meno.
VOTO COMPLESSIVO: Quattro stelle punto cinque su cinque.
VOTO COMPLESSIVO: Quattro stelle punto cinque su cinque.
E voi l'avete letto
o avete intenzione di leggerlo?
Fatemi sapere ciò che pensate!